Ca.S.T.A. 2019

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Ca.S.T.A. 2019

Ogni anno, il Comando Truppe Alpine di Bolzano, organizza i Campionati Sciistici delle Truppe Alpine (Ca.S.T.A.),un evento che,giunto alla 71^ edizione, ha interessato principalmente dal 17 al 23 febbraio u.s. l’alta val Pusteria e il Cadore.

All’edizione 2019,hanno partecipato oltre 2000 atleti in rappresentanza di 10 nazioni alleate o amiche, che per circa una settimana si sono cimentati nelle prove classiche dello sci nordico e alpino, nel puro spirito della competizione agonistica.

Come accennato in precedenza, i CaSTA non sono solo eventi sportivi, ogni edizione presenta infatti delle tematiche ben precise che nel caso dell’edizione 2019 vertevano sul soccorso in ambiente montano e una dimostrazione tecnico-tattica,denominati rispettivamente Lupo Bianco e Aquila Blu.

Aquila Blu 2019

L’esercitazione in oggetto si è svolta nella mattinata di venerdì 22 febbraio sulle alture a ridosso del lago di Misurina ad oltre 1800 metri di quota, in uno scenario dolomitico di eccezionale bellezza, il cui scopo è stato quello di verificare le capacità peculiari delle unità COMBAT e COMBAT SUPPORT delle Truppe Alpine, di vivere muovere e combattere in ambiente montano, su terreno impervio e dalla mobilità fortemente limitata a causa delle condizioni climatiche e della presenza di un consistente manto nevoso.

Il SUPPOSTO OPERATIVO dell’esercitazione prevedeva l’effettuazione di un “contrasto dinamico” contro un avversario convenzionale nell’ambito di una campagna di combattimento volta a mantenere il controllo su una parte di territorio contesa tra due fazioni ex belligeranti, Rossa e Blu, che avevano sottoscritto un accordo per il cessate il fuoco. Il mancato rispetto del trattato da parte di una delle fazioni, mette in moto tutto l’apparato di sicurezza dell’area, che impiegando vari assetti specializzati come, truppe da montagna, velivoli, mezzi meccanizzati, strumenti di alta tecnologia e perfino una coppia di obici da 105/14,riesce dopo un breve ma intenso scontro, ad aver ragione della minaccia avversaria. Nello scontro rimane ferito un militare delle forze di protezione, che dopo essere stato stabilizzato, viene evacuato dal campo di battaglia. Tutta l’operazione si conclude con il rastrellamento della zona e con l’eliminazione dei alcuni centri di resistenza, dopodiché le forze   “amiche“ vengono recuperate dagli elicotteri per il ritorno alla base.

Le forze esercitate nell’esercitazione Aquila Blu 2019 sono state:

il Task Group costituito su base 69^ compagnia alpini del battaglione alpini “Tolmezzo”, come l’unità destinata a condurre lo sforzo principale, comprendente il complesso minore pluriarma, denominato FULMINE, è articolato su:

  • due plotoni alpieri specializzato nelle moderne tecniche di combattimento in montagna e di Mountain Warfare;
  • un plotone di supporto alla manovra equipaggiato con mortai medi da 81mm e sistemi d’arma controcarro SPIKE e PANZERFAUST;
  • una sezione di artiglieria da montagna del 3° rgt. a.ter. equipaggiata con obici 105/14;
  • una pattuglia esplorante del reggimento “Piemonte Cavalleria”;
  • un team di Tiratori Scelti su motoslitta;
  • una squadra di fanteria dell’esercito austriaco su BV 206 S10

A supporto delle forze sul terreno,sono intervenuti alcuni assetti specialistici dell’Esercito, quali:

  • una squadra Ranger, appartenente al 4° Rgt. Alpini Paracadutisti;
  • una Task Unit dell’Aviazione dell’Esercito, su base 4° Rgt AVES “ALTAIR”, articolata in n.1 elicottero CH 47F, n. 2 elicotteri AB 205, n. 2 elicotteri d’attacco A129;
  • una squadra multi-sensore composta da un team RAVEN e un team RADAR, appartenente al 41°rgt. “Cordenons” della Brigata informazioni Tattiche;

Lupo Bianco

Gli Alpini in favore della comunità, questo il tema conduttore della complessa esercitazione notturna di soccorso che ha visto le Truppe Alpine dell’Esercito impegnate in una situazione di emergenza riprodotta in modo realistico per dimostrare come alcuni reparti specializzati delle forze armate siano addestrati ad intervenire anche all’interno di un dispositivo gestito dalla Protezione Civile.

L’esercitazione, denominata “Lupo Bianco 2019”, si è sviluppata parallelamente su cinque fronti: il salvataggio con l’ausilio di un elicottero di un uomo terminato nelle acque del lago, il soccorso ad un gruppo di persone disperse sotto la valanga, il recupero di tre individui intrappolati in un veicolo trascinato nel lago da una valanga, l’estrazione di un ferito da un automezzo colpito da un albero caduto e infine il disseppellimento di un veicolo sepolto dalla neve con il guidatore a bordo.

Numerose sono state le tecniche e i mezzi adoperati dai militari delle Truppe Alpine, coadiuvati in alcuni frangenti da altri reparti dell’Esercito insieme a Vigili del Fuoco, Carabinieri, Guardia di Finanza, Croce Rossa Italiana, Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini e Bergrettung. Nelle operazioni sono stati impiegati elicotteri AB 205 e CH 47 F dell’Aviazione dell’Esercito, i cui equipaggi sono gli unici in grado di volare di notte grazie ai Night Vision Goggle. Il soccorritore degli Alpini, a bordo dell’AB 205, si è calato nell’acqua gelida per effettuare le manovre di recupero della vittima mediante verricello, affrontando shock termici ai quali si addestrano per acquisire – è il caso di dirlo – il sangue freddo necessario a operare anche nell’oscurità (evento 1). La ricerca dei travolti da valanga è avvenuta grazie a una Squadra sbarcata dall’elicottero CH 47 F con la tecnica del fast-rope, con cui si possono raggiungere rapidamente punti in cui il velivolo non può atterrare (evento 2). Il veicolo finito nel lago ghiacciato è stato simulato da un cingolato da neve BV-206 in dotazione alle Truppe Alpine (che per inciso non è stato completamente immerso nel lago ed è stato rivestito con materiale oleo-assorbente per evitare impatti ambientali). Le tre persone all’interno sono state salvate creando una teleferica con cinghie di circostanza, a cura dei soccorritori (evento 3). Uno dei rischi che si palesano in montagna è la caduta di alberi a causa di eventi atmosferici (raffiche di vento, oltre alle valanghe): nel quadro dell’esercitazione è stata quindi prevista la liberazione del conducente di un mezzo, “intrappolato” nelle lamiere (evento 4). E’ una squadra “taglio” dei Vigili del Fuoco a riuscire nell’intento con una forbice idraulica, in stretta collaborazione con i soccorritori dell’Esercito e della Croce Rossa, che evacueranno il ferito con una motoslitta dopo aver mitigato i possibili danni alla colonna vertebrale.

Il quinto evento della “Lupo Bianco 2019” è stato il più complesso ed è stato mirato alla verifica delle procedure standard e a raggiungere il massimo amalgama tra i vari attori coinvolti negli interventi. La valanga ha inghiottito un automezzo con delle persone a bordo, irrintracciabili ai sensori di ricerca. Insieme alle Squadre Soccorso degli Alpini, scendono prontamente in campo un’unità cinofila della Guardia di Finanza, un team dell’Arma dei Carabinieri e specialisti del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico. Il mezzo e il conducente vengono trovati grazie ad un metal detector militare e disseppelliti rapidamente, ma mancano all’appello ancora due persone. I soccorritori vengono divisi in nuclei di sondatori e spalatori che si concentrano sulle zone di accumulo laterale e inferiore della valanga, sfruttando tra l’altro le indicazioni dei cani, che si rivelano efficacissimi quando le persone travolte non sono munite di apparati di segnalazione. I cani vengono seguiti a distanza dai loro conducenti, in modo da non confonderli con false tracce olfattive. Ed è stato proprio uno di loro a fiutare velocemente la presenza di una vittima e a consentirne il salvataggio e il trasporto su una barella trainata da una motoslitta.

Con il recupero degli ultimi due dispersi, evacuati a bordo di un BV-206 in allestimento portaferiti, si è conclusa la “Lupo Bianco 2019”, un’esercitazione incentrata sul “dual use”, cioè l’uso in contesti e per scopi civili di personale altamente specializzato e di mezzi militari, nell’ambiente di elezione delle Truppe Alpine dell’Esercito.

CONCLUSIONI

L’edizione dei Ca.S.T.A. 2019 si è conclusa sabato 23 febbraio in Piazza del Magistrato a San Candido, con una cerimonia alla quale erano presenti le massime Autorità civili e militari tra cui il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Gen. C.A. Salvatore Farina, il Comandante delle Truppe Alpine Gen. C.A. Claudio Berto, il SottoCapo di Stato Maggiore dell’Esercito Gen. C.A. Claudio Mora,oltre ai Sindaci dei Comuni interessati dalla manifestazione, i quali hanno provveduto anche alla consegna dei vari premi in palio. I vari riconoscimenti sono stati assegnati a:

Trofeo dell’Amicizia, assegnato all’Italia che si è imposta su Romania e Slovenia; Trofeo Medaglie d’Oro, assegnato al 2° Reggimento Alpini che ha conquistato anche il Trofeo Buffa; il Trofeo “International Federation of Mountain Soldiers” è stato vinto dal 7° Reggimento Alpini, mentre il Trofeo Interforze è andato al Centro Sportivo Esercito.

I Campionati Sciistici delle Truppe Alpine si sono dimostrati un importante momento di verifica del livello di addestramento raggiunto, senza sottovalutare l’importanza del confronto con reparti stranieri simili che operano in un ambiente difficile come quello montano.

Ma non sono state solo le gare le protagoniste di questa settimana, che ha visto, assieme agli alpini tanti assetti dell’Esercito, operare sul campo assieme alla Croce Rossa Militare, alle Volontarie della Croce Rossa, e alle squadre di Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini. Diverse le esercitazioni: una tecnico-tattica, che ha proposto quanto di meglio l’Esercito è in grado di esprimere in ambiente innevato, e quella di soccorso, che ha testato la capacità di lavorare assieme tra i tanti soggetti che concorrono al soccorso in montagna, sia esso il CNSAS, il Bergrettung, i Vigili del Fuoco o gli assetti dei vari corpi dello Stato.

Le due esercitazioni hanno evidenziato l’importanza dell’addestramento continuo e congiunto in modo tale da affinare le procedure e consentire una integrazione sempre più profonda tra reparti ed agenzie.

La cerimonia dell’ammaina bandiere e lo spegnimento della fiamma olimpica, ha concluso la 71^ edizione dei Campionati Sciistici delle Truppe Alpine.

Reportage: Sergio Morari